Esporrà dal 14/12/12 al 28/12/12
mercoledì 28 novembre 2012
Barbieri Francesco
Trainspotting in Europa
Acrilico e spray
70x100
Per quel che mi riguarda le città sono posti molto vitali.
Acrilico e spray
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Per quel che mi riguarda le città sono posti molto vitali.
Il fatto stesso che molte persone vi si ritrovino a vivere gomito a gomito porta alla luce tutta una serie di situazioni interessanti.
L'architettura ovviamente riflette delle particolari esigenze sociali, nel bene e nel male, e questo in qualche modo è una fonte di ispirazione.
Personalmente in una città vado sempre a ricercare il lato più crudo, meno patinato: spesso corrisponde a quello più vitale. Probabilmente alcune aree industriali o ferroviarie, alcune periferie con i condomini tutti uguali che si ripetono tipo moduli, sono considerate semplicemente brutte e difficilmente si può affermare il contrario. Al tempo stesso però, in questi luoghi si può percepire un'energia tutta particolare, lontanissima nel tempo e nello spazio dai tipici luoghi cartolina.
E' come grattare via la patina di trucco e belletto e mostrare il succo, l'essenza brutale della città stessa.
Ho vagabondato nelle città del mondo occidentale per anni, spesso con l'intenzione di dipingere in strada, a volte cercando un'esperienza indimenticabile, a volte cercando di carpire il segreto della città stessa (ammesso che ne esista uno).
Adesso, a distanza di tempo, quando dipingo su tela, cerco di canalizzare un certo tipo di emozioni vissute nel contesto urbano: ecco perchè i colori spesso sono irreali così come il tratto è sporco e impreciso.
Francesco barbieri
Marcoaldi Federico
Esporrà dal 14/12/12 al 28/12/12
Vi
lascio tutto.
Vi
lascio i sogni e le speranze. I vuoti e i pieni. Le lacrime e i sorrisi.
Vi
lascio un bel ricordo di me, tranne la fine.
Vi
lascio il dubbio del gesto.
Vi
lascio l'incertezza del domani.
Vi
lascio i miei tatuaggi.
Vi
lascio le mie sentenze.
Vi
lascio le mie poesie e i vostri dipinti.
Vi
lascio stare, non vi recherò più disturbo.
Vi
lascio tutti in silenzio a seguire il feretro per l'ultimo saluto.
Vi
lascio l'amaro in bocca e la consapevolezza che non tornerò indietro.
Vi
lascio le perle di saggezza.
Vi
lascio il pagliaccio e l'assassino.
Vi lascio
dimenticare o ricordarmi in eterno.
Vi
lascio il dovere di stringervi intorno alla mia famiglia.
Vi
lascio credere a un dopo. Stolti.
Vi
lascio stupiti, basiti. Amareggiati.
Vi
lascio in silenzio. Senza disturbare i vostri quieti presenti.
Vi
lascio tutto. Non vi lascio niente.
Federico
Marcoaldi
Miccoli Mario
Esporrà dal 14/12/12 al 28/12/12
Nel saturare
e distorcere il vero rapporto di colori e contrasto,
da una foto
banale voglio tirar fuori l'assoluta differenza che c'è tra quello che crediamo
sia vero e quello in cui realmente si è trasformata la nostra società
democratica,
in culo al
capitalismo con una bella suppostArte.
Mario
Miccoli
Riva Riccardo
Esporrà dal 14/12/12 al 28/12/12
E' una danza continua che parte da un moto interiore.
Animale pulsante, sposto il peso e mi avvio perdendo l'equilibrio per trovarne uno nuovo. Nuova forma nuova musica. Improvviso seguendo il ritmo e scollego la testa per lasciar spazio alle opportunità.
Non sono solo parole, non è questione mentale, è uno sguardo concreto, movimento autentico, ordine e anarchia. Non sto dormendo, non è un sogno ad occhi aperti, è un sogno che si può toccare.
A volte con la fatica di una caduta, a volte con la leggerezza di una pentatonica, a volte con la pastosità del colore.
A volte con la fusione di ritmo e sudore.
Uso il corpo come un ponte tra il passato e il futuro, lo faccio con passione.
Riccardo Riva
Novellini Donato
Esporrà dal 30/11/12 al 12/12/12
Cattivi maestri: Oscar Wilde
olio e collage su tela
50x70
Anno: 2009
Prezzo: 800,00
Capita di perdere i documenti - e cerca di fare attenzione a come te ne vai! - ricordandosi poi di essere qualcun altro, qualcosa di simile alle api di vetro in un alveare d’acciaio, al fuco annoiato in arnia di velluto, al feticcio ritratto sopra un fondale di carta d’attesa. Differenze e similitudini in attesa di traduzione, che non verrà dal testo; possibile evitare spiegazioni che equivalgano ad autodafé improvvisati, aiutare la visione con poche parole anti-divulgative: dall’angelo e non da Angela(Piero), frasi sopravvissute saltando a piè pari i controlli alla frontiera e la schematica invadenza della retorica sulle parole, supplizio meritorio per lo scriba che non intendesse narrare di sé col pretesto di raccontare l‘opera. Eppure ci si finisce dentro, spirale ordinata per cadute gravose, riposizionamento ovunque ma non a caso, in un punto poco considerato: si parla d’altro, si guarda l’azzurro implicito non citato, il Wilde desiderato. Togliere quell’ingombro, tutto il packaging dell’ego, l’aceto balsamico nei cesti regalo, l’involucro luccicante; aggiungere guasterebbe l’implicita cosmogonia, il sobrio ripetersi dell’Autore. Non ci siamo mai stati, fermo immagine da una matrice occulta, qualcuno ha riordinato a nostra insaputa l’origine del molteplice, la bicromia seriale è valenza probatoria come pure la perdita della maiuscola e l’obbligo di un inizio qualsiasi. Liquido riordinamento di materia ingestibile cala dall’occhio simulando la vista, eppure questa caduta soffice sulla tela ricorda qualcosa, forse l’ambiguità di cui siamo fatti. Proprio per questo le opere non ci narrano del come, una risposta che assomigli ad un si, ma ci sussurrano di. Debiti?
Donato Novellini
Renè Pascal
Esporrà dal 30 novembre al 12 dicembre
Titolo: Vietata la riproduzione
All’ombra preferisce restare, facendo parlare le sue opere che, al contrario, difficilmente restano inosservate, destando scalpore e curiosità.
Forse a conoscere il lato oscuro che ognuno di noi ha e che non a tutti è dato scoprire, quel lato buio, nascosto, che si acquisisce quanto più si cresce e quanto più si affievolisce il bambino che c'è in ognuno di noi.....chissà!
Spunti per riflettere.
Renè Pascal: pseudonimo.
“Vietata la riproduzione” è un quadro concettuale, come
quasi tutte le opere realizzate da questo misterioso artista, che difficilmente
si fa vedere in giro, tra la gente, agli eventi.
All’ombra preferisce restare, facendo parlare le sue opere che, al contrario, difficilmente restano inosservate, destando scalpore e curiosità.
Il gioco a cui si presta l’opera in questione è proprio
l’ombra, che viene ribaltata nella sua reale prospettiva: diventa luce…e la
luce diventa ombra, scambiandosi reciprocamente di ruolo.
C’è un bambino raffigurato, nudo di fronte alla duplice
dimensione che può assumere la realtà: luce e ombra……forse bene e male?
E c’è una serratura, quasi invisibile……dove vorrà condurci l'artista?
Forse a conoscere il lato oscuro che ognuno di noi ha e che non a tutti è dato scoprire, quel lato buio, nascosto, che si acquisisce quanto più si cresce e quanto più si affievolisce il bambino che c'è in ognuno di noi.....chissà!
Spunti per riflettere.
Adelaide De Martino
Piero Passacantando
Esporrà dal 30 novembre al 12 dicembre
RGMBW Pattern 2
Gouache su carta
55x55
Anno: 2011
Prezzo: 400
Piero Passacantando
RGMBW Pattern 2
Gouache su carta
55x55
Anno: 2011
Prezzo: 400
eggs and jewels
sphincter crater lakes
and perfect.
They are air and water and nothing.
He blinks and his eyelashes shine with the sun,
each coming out of its own mole hole
black blades of grass in a well arranged suburban row
The wrinkles under his eyes are actually less then he always thought and felt. She knows that that growing old is not easy. It’s like you slowly dry. Die dry. Dry down die. Die die die. Live live live. And humans boil each other up. We do. Throw acid on each other. Cut.
The earth stumbling on a carpet and breaking her only foot.
Her cheekbones betray her will to still jump in a stream. And also fuck hard.
His mouth shines with saliva. Her mouth shines with saliva.
She notices hearing herself swallowing, inside, while he holds her hand:
· 2 octopi;
· 5 branching probes;
· 1 apple pie;
One of them living more than the others, despite its height; full of its potential to grow, a dolphin cock.
The air flowed in his left nostril and her right one
his tongue moved anxiously while she talked endlessly
a small earthquake in his teeth creaked, petrified and electric.
A scar ran under her eye. There are things not easily fixed.
Gravity kept them well grounded
down
die down dry
Her cheekbones gently rolled onto his teeth, onto her nose and onto his temples
a fog of pulsating meat rolling calm, above, as the sun was setting.
The whole apparatus was like a baroque cathedral.
Dome skulls under their hair.
A church organ full of mucus, water, leaves and songs.Piero Passacantando
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